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Vini del Salernitano Terre da scoprire

La Campania e’ fra le Regioni italiane piu’ importanti dal punto di vista vitivinicolo, dove riscontriamo una vasta varieta’ (oltre 100) vitigni autoctoni, le varieta’ piu’ diffuse sono l’aglianico, il greco, il fiano che troviamo in quasi tutto il territorio campano in particolare in zone ben delimitate, con un disciplinare molto rigoroso attento alla produzione di vini di qualita’, che negli ultimi decenni ha saputo conquistare mercati internazionali importanti.

Di recente su tutto il resto della regione si sta investendo molto nel comparto vitivinicolo per migliorare la produzione di vini di qualita’. Fra questi la provincia di Salerno, con ottimi risultati, una in particolare gia’ molto conosciuta e’ la DOC Costa di Amalfi. 

La suggestione del territorio e la magia della costa che lambisce il mare, con un andamento da merletto antico, e svetta verso il cielo con le cime dei monti Lattari, da cui si sviluppa l’insediamento dei vigneti che hanno conquistato la DOC sotto la denominazione Costa di Amalfi con le tre sotto zone di Furore, Ravello e Tremonti . Con la produzione di vini rossi e rosati da uve piedirosso (per e’ palummo) sciascinoso e tintore mentre per i bianchi prodotti da uve falanghina e biancolella con l’aggiunta di altri vitigni autoctoni, negli ultimi anni si sta puntando su vitigni che non hanno riscontro altrove, come la Ginestra, la pepella, il ripolo e il fenile per la produzione di spumanti metodo classico e metodo charmat e vini passiti.

il Cilento e’ una terra di straordinari paesaggi molto diversi tra loro: quella interna spesso impervia poco popolata di notevole altitudine con la presenza di castelli e conventi diroccati ed ha una economia decisamente agricola; quella costiera con torri di avvistamento, piccole baie, insenature selvagge , borghi con impronta marinara, le suggestive aree archeologiche della antica Magna Grecia come Paestum, Velia o Elea tutto immerso in un importante Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano patrimonio dell’Unesco.
Da sempre terra di vino il Cilento ha stentato ad aprirsi un varco gravato da un passato che lo ha visto produttore di vini anonimi ,venduti per gran parte sfusi. Negli ultimi decenni c’e’ stato un cambio generazionale che ha permesso di rinunciare alle grandi quantita’ a vantaggio di un prodotto selezionato.
Le aziende che operano nel Cilento non sono molte, anche perche’ la natura particolare dei luoghi non ha mai consentito il pieno sfruttamento del territorio. Cio’ ha favorito pero’ ,un piu’ rapido adeguamento ai nuovi criteri di produzione che ha capovolto la situazione in pochi anni.
Ovviamente i vitigni tutti antichi e autoctoni sono quelli tipici della Campania tra cui l’aglianico il fiano presente in tutto il territorio Cilentano con un disciplinare di produzione racchiuse in due Doc (Doc Cilento e Doc . Castel San Lorenzo).
Nella Doc Cilento i vitigni piu’ rappresentativi sono l’aglianico, per la produzione di vini rossi, e il fiano, per la produzione di vini bianchi, con l’aggiunta di altri vitigni autoctoni presenti su tutto il territorio cilentano.

Invece la Doc Castel san Lorenzo e’ ricca di vigneti di barbera la cui uva figura a pieno diritto nel disciplinare di produzione dei due rossi Doc Cilentani presente da oltre 80 anni.
Questo vitigno di origine piemontese, trapiantato a oltre mille chilometri dalla patria di origine, non puo’ che appartenere a quella diffusa e dissennata politica che ha portato nel sud il trebbiano, sangiovese , e vitigni internazionali a danno dei vitigni locali, certamente di faticosa gestione e meno produttivi, ma espressivi di una personalita’ irripetibile.