Potrebbe interessarti anche...

Il whisky

Il whiskey o whisky è un distillato di origine cerealicola, la cui paternità è contesa da anni tra scozzesi e irlandesi. Il metodo produttivo delle

Leggi Tutto »

La Biodinamica

Il metodo biodinamico è nato con Rudolf Steiner (1861-1925) che cercò di descrivere tutti gli aspetti della vita e della scienza nei termini della filosofia olistica da

Leggi Tutto »

Il fascino del Sauternes

 “Contrariamente ai creatori di moda o ai costruttori di automobili, il vignaiolo resta in balia della natura. Siccome è lei ad avere l’ultima parola, la

Leggi Tutto »

Il Vino col Sole in tasca

I Lambruschi di Cantina della Volta nella Degustazione di Fisar Pistoia.

“Vieni qua che ti faccio vedere dov’è il nostro pezzo di mondo; portati dietro un sorriso e un sospiro, li userai”. Sono le parole di Luciano Ligabue nella sua “Lambrusco e Popcorn”: un inno all’Emilia Romagna, alla sua gente, alla psicologia positiva, al sorriso verso la Vita.

Non è un caso che il cantautore di Correggio abbia scelto il vino più famoso della sua terra come titolo della canzone. Conosciuto fin dal 1400, il Lambrusco negli anni si è autoclonato generando diversi biotipi, alcuni dei quali oggi hanno dato vita ad altrettante denominazioni, ed è vinificato a spumante – come molti altri vitigni emiliani –  per abbinarsi ai cibi di quella culla del gusto che è l’Emilia Romagna.

Troppo spesso associato alle grandi quantità della produzione industriale, è il vino della convivialità, di una piadina tra amici dopo una settimana faticosa, di un brindisi a quella Vita che troppo spesso ci appesantisce ma che merita invece di essere presa con leggerezza, col sorriso e tanta voglia di scoprire cosa ci riserva il domani.

Tutto questo, nel caso di produttori come Cantina della Volta, fa anche rima con grande qualità.

Ed è proprio con Cantina della Volta che Fisar Pistoia ha organizzato una serata dedicata ai Lambruschi prodotti esclusivamente con metodo classico da Christian Bellei ed i suoi soci, tra cui spicca Angela Sini, presente al Toscana Fair di Pistoia a raccontare la storia della cantina e dei suoi prodotti, assieme alla magistrale Anna Paola Coppi che ha condotto la serata.

Quelle di Cantina della Volta sono radici che affondano indietro nel tempo, quando Francesco Bellei negli anni ’20 fonda l’omonima cantina, in cui si produce un solo vino con metodo ancestrale. La svolta avviene però negli anni ’70, quando il nipote di Francesco, Giuseppe Bellei, viaggia fino in Francia, nella regione dello Champagne, dove si innamora del metodo classico. Da quel giorno, inizia a cercare nel modenese un terreno che possa avere caratteristiche simili ai suoli francesi, ed una volta trovato inizia a coltivare, insieme al Lambrusco, Chardonnay e Pinot Nero da barbatelle scelte ad Ay, nell’azienda di Henri Goutorbe. Il nome Bellei in pochi mesi diventa sinonimo di Metodo Classico di grande qualità in Emilia Romagna, con etichette apprezzate da appassionati, sommelier e ristoratori di tutta Italia: con gli spumanti ispirati al “Vino dei Re” francese, e fino ai Lambruschi, ovviamente metodo classico, il marchio Bellei si diffonde. L’amore di Beppe Bellei per gli champagne lo porta a studiare come poter applicare i metodi produttivi francesi sul vitigno autoctono emiliano, all’epoca quasi sempre vinificato come blend di Sorbara e Salamino, due uve complementari in vigna vista la sterilità del polline del Sorbara che sopravvive nei vigneti grazie alla potenza fecondatrice del Salamino. Beppe si rende conto che però una vinificazione di Sorbara in purezza esprime eleganza ed acidità vicine a quelle degli champagne, ed è così che per primo crea un vino Lambrusco metodo classico da totalità di uve Sorbara. Il successo è immediato, e molti produttori seguono l’esempio. Giuseppe Bellei ha realizzato il suo sogno.

Passano gli anni, e la fortuna sembra dimenticarsi della famiglia Bellei: nel 1996 il figlio di Giuseppe, Christian, ha un grave incidente in paracadute dal quale esce vivo per miracolo. Nel 1999 viene a mancare Giuseppe. Poco tempo dopo, il marchio Bellei viene ceduto, ed il sole tramonta su una delle esperienze più importanti del mondo vitivinicolo emiliano.

Ma come il Lambrusco è il vino degli amici che brindano al tramonto di una giornata storta, che però sta per regalare una nuova alba, la storia della Francesco Bellei era solo destinata ad attendere un gruppo di amici che insieme costruissero una nuova avventura. Nel 2008, nella darsena di Bomporto, nei vecchi edifici costruiti da Francesco Bellei negli anni ’20, un gruppo di appassionati di vino insieme a Christian Bellei fonda “Cantina della Volta”. Il nome deriva dal fatto che proprio lì, nell’antichità, le barche che percorrevano il vicino canale navigabile tornavano indietro verso Modena. Poche e semplici regole: raccolta delle uve a mano in piccole casse, pressatura soffice con una pressa a polmone all’avanguardia, e naturalmente un unico amore, il metodo classico. Bellei, forte di un grande passato, è pronto a fare ancora la Storia dell’enologia modenese.

La degustazione del 21 Aprile a Pistoia, con l’assistenza dei Sommelier Fisar Patrizio Sorace, Francesca Paccagnini e Mirko Cerofolini, è stata un’immersione in questa Storia, fatta di territorio, qualità e persone appassionate.

MATTAGLIO BRUT

Il primo vino in degustazione è un metodo classico prodotto con 60% di uve chardonnay e 40% di Pinot Nero. Dalla coltivazione di Riccò di Serramazzoni, a 650 metri di altitudine, dopo 24 mesi sui lieviti il vino offre eleganza già al primo sguardo, con un bel riflesso della luce e bollicine molto fini. Finezza che si ritrova anche al naso, e per finire al gusto: la mela lascia subito il passo all’agrume, con sapidità bilanciata però da acidità e corpo snello che rendono il sorso scorrevole ed equilibrato.

CHRISTIAN BELLEI BRUT 2016

Trentasei mesi sui lieviti per questo blanc de noirs metodo classico da Sorbara in purezza. Abituati alla vinificazione di qualità in collina, nessuno si aspetterebbe da un vino dorato, con sentori spiccati di fiore bianco che danzano con lime e fragoline di bosco, che le uve siano nient’altro che Sorbara coltivato in pianura. C’è acidità al palato, con note di ribes rosso ed una leggerissima sapidità in uscita.

MATTAGLIO ROSE’

Altro spumante da 63% di Pinot Nero e 37% di Chardonnay, con 32 mesi sui lieviti. Il colore rosa tenue, e bollicine finissime e persistenti ed il naso elegante che regala un’armonica successione di fiori e agrumi rossi, fanno da apripista ad un sorso di frutti rossi ed agrumi con un perfetto bilanciamento tra morbidezza, corpo, acidità e sapidità.

LAMBRUSCO DI SORBARA DOC ROSE’ 2017

Il luminoso colore buccia di cipolla, dato da due ore e mezzo di contatto con le bucce, è il biglietto da visita di questo Lambrusco di Sorbara rosato, che arriva a noi dopo ben 54 mesi sui lieviti e si presenta all’olfatto con una delicata eleganza fatta di rosa, violetta e piccoli frutti di lampone. Verticale in bocca, arriva subito l’acidità prorompente, cui segue una nota salina ed una soffice morbidezza che insieme lasciano un senso di gusto persistente e pulito.

LAMBRUSCO DI SORBARA DOC ROSE’ 2016

L’annata precedente offre sentori più rustici al naso: i frutti lasciano spazio al sottobosco fatto di foglie secche, corteccia, castagne. Evoluzione che si ritrova anche al palato, con il lampone che resta ma va ora a braccetto con note di lieviti più complessi.

LAMBRUSCO DI SORBARA DOC LA SVOLTA

Tappo a corona, rifermentazione in bottiglia senza fecce per questo nuovo Lambrusco della cantina. La bollicina è tenue, il naso offre un’interessante sequenza di floreale fresco, pera, fragola matura che chiude con ricordi di spezie. Al sorso si ritrova la frutta, l’effervescenza leggera e quella ruffiana sapidità in uscita che invoglia il sorso successivo.

LAMBRUSCO DI SORBARA DOC RIMOSSO 2022

Potremmo definirlo il vero Lambrusco: quello dei nonni, col fondo, torbido. Colore rubino, all’olfatto si distinguono la rosa fresca e piccoli frutti come ribes, fragolina, lampone. Lampone che si rintraccia anche in bocca, per un finale che miscela armonicamente acidità, sapidità e frutto.

LAMBRUSCO DI SORBARA DOC TRENTASEI 2015

Colore profondo, rubino con riflessi granati sull’unghia, naso terroso con note balsamiche ed ematiche sono le caratteristiche di un Lambrusco che, forte dei suoi 70 mesi sui lieviti, presenta un perfetto equilibrio tra corpo e acidità. Ottenuto da una vecchia vigna del 1964, offre un sorso corposo e succoso, che lascia il palato in perfetta armonia.

Elia Gargini